Mi sono commossa, più e più volte;
Luca Bianchini mi ha saputa trasportare ed emozionare lungo tutta la narrazione.
“So che un giorno tornerai” è la storia, o meglio, le storie della famiglia Pipan: triestini affezionati alla Bora.
Tutto parte da Angela e la sua bellezza irresistibile e dalla sua bambina, Giorgio, si Giorgio;
Angela avrebbe voluto un bel maschio cosi Pasquale, jeansinaro calabrese, lo avrebbe riconosciuto.
Invece nasce Emma, Emma come madame Bovary, che affrontera la vita come meglio può, tra l’abbandono della mamma, la presenza dei suoi nonni e di tutti i suoi zii e la voglia di essere quello che non è per essere accettata.
È un romanzo leggero e pesante, commovente e divertente.
Trieste è la padrona di queste vite che ricordano un po’
Cent’anni di solitudine per tutte le generazioni che vedremo in azione; generazioni diverse, che sembrano non incontrarsi mai e invece, invece tutti alla fine ritornano. 🏡
Io l’ho letto nel 2019 in treno, mentre andavo al salone del libro di Torino. Tu lo hai letto o lo leggerai?